Articolo: Dividere il bucato: la guida definitiva per chi vuole capi puliti, profumati e (ancora) della taglia giusta

Dividere il bucato: la guida definitiva per chi vuole capi puliti, profumati e (ancora) della taglia giusta
Dividere il bucato non è solo una mania da perfezionisti o l’ennesima imposizione che ci hanno tramandato le nonne: è un gesto d’amore per i tuoi vestiti, la tua lavatrice e il tuo tempo. In questo articolo ti spiego tutto, ma proprio tutto, sulla divisione dei capi prima del lavaggio: perché farlo, come farlo bene e come smettere di odiarlo.
Perché (dannazione) devo dividere i capi?
Lo so. Sei stanca, hai fretta, il bimbo urla e tu devi scegliere: o giochi a tetris con il bucato o te ne freghi e butti tutto insieme. Tanto... che vuoi che succeda?
Succede. Eccome se succede.
La maglietta bianca diventa rosina (non quella carina, quella che sembra scolorita da una lavatrice pubblica degli anni ‘90).
Il maglione in lana diventa una taglia 2 anni.
I tuoi panni profumano... ma di muffa.
Dividere i capi è il primo passo per un bucato efficace, sicuro e duraturo. Bastano un po' di logica, qualche trucchetto e il metodo giusto (spoiler: te lo do io).
Prima regola: separa per colore
Cosa separare?
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Bianchi: tutto ciò che è bianco o molto chiaro (per colori come panna, beige, rosa chiaro, giallo paglierino valutare se separare).
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Colori freddi: blu, verde, viola, grigio scuro, nero.
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Colori caldi: rosso, arancione, giallo, marrone.
E i capi a righe, pois, fantasie?
Valuta il colore di fondo. Una T-shirt bianca a righe rosse va nei bianchi. Una a fondo rosso con pois bianchi, nei colorati caldi.
Occhio ai capi nuovi
I capi nuovi rilasciano colore. Prima lavaggio? Da soli. Sempre. Fai un ammollo in acqua e acido citrico per fissare il colore, poi procedi.
Seconda regola: separa per tessuto
I tessuti reagiscono in modo diverso a temperatura, sfregamento e centrifuga. Unire quelli sbagliati vuol dire capi rovinati e lavaggi inefficaci.
Come dividere:
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Tessuti resistenti: asciugamani, accappatoi, lenzuola, tovaglie. Lavabili a 60°C (a volte 90°C).
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Misti e sintetici: felpe, T-shirt, intimo, abbigliamento sportivo. Lavaggio a 40°C.
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Delicati: seta, velluto, paillettes, lingerie. Lavaggio a 30°C e centrifuga delicata.
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Lana: solo programma lana o lavaggio a mano. Vietato improvvisare.
Bonus: occhio al pH del detersivo
La lana vuole un pH neutro ecco che consiglio di lavarla con Magic Sgrass.
Terza regola: segui i simboli di lavaggio (ma con criterio)
Sulle etichette ci sono dei geroglifici? Non sono messaggi in codice alieno, sono i simboli GINETEX. Ecco cosa significano:
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Lavaggio
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Candeggio
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Asciugatura
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Stiratura
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Lavaggio professionale
Ma attenzione: molte aziende mettono "max 30°C" a prescindere, per tutelarsi. Il vero indizio? È la composizione del tessuto.
Come organizzare i cesti per non impazzire
Se hai spazio:
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3 cesti: bianchi, colori freddi, colori caldi.
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Un cesto in più per capi da pretrattare.
Se NON hai spazio:
Fai la divisione poco prima del lavaggio. Appoggia tutto a terra, dividi in pile e vai.
Bonus tip: insegna ai bambini a differenziare i capi come si fa con la raccolta differenziata. Con i colori ci si può anche giocare.
Il trucco della molletta
Hai una maglietta con una macchia d'olio? Pinzala con una molletta. Chiunque faccia la lavatrice saprà che quella va pretrattata.
Errori comuni (e come evitarli)
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"I jeans si lavano con tutto" — Sbagliato. Rilasciano colore e rovinano i tessuti più leggeri.
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"Uso i foglietti catturacolore e via!" — No. Possono intasare la lavatrice e non evitano il trasferimento di colore.
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"Tanto lavo tutto a freddo" — Le basse temperature non igienizzano e non sciolgono grassi o batteri. Per non parlare di quanto faccia male alla lavatrice.
Domande frequenti
E se sbaglio? Tranquilla. Capita. Impara e migliora. Le maglie rosa sbiadite le abbiamo avute tutte.
Vale la pena dividere anche se faccio lavaggi piccoli? Sì, perché eviti danni. Meglio due lavaggi piccoli che uno solo disastroso.
Quanto tempo ci vuole? Dopo le prime volte, meno di 5 minuti. Con i giusti cesti, ci metti zero.
La checklist di Anna per dividere il bucato
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Raccogli tutto il bucato (anche quello dimenticato sul divano!)
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Controlla se ci sono capi nuovi mai lavati
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Dividi per colore:
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Bianchi e colori chiari
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Colori freddi (blu, verde, grigio, nero)
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Colori caldi (rosso, arancio, giallo, marrone)
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Dividi per tessuto:
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Tessuti resistenti
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Tessuti misti o sintetici
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Tessuti delicati
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Lana
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Controlla le etichette (non ogni volta, all'inizio può aiutarti)
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Pretratta le macchie (usa il trucco della molletta!)
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Scegli il detersivo giusto (attenzione al pH, soprattutto per lana e cashmere)
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Imposta il programma adatto (temperatura, centrifuga, tempo)
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Avvia la lavatrice e rilassati!
Se vuoi saperne (molto) di più
Queste regole sono solo l'inizio. Nel mio libro Il magico potere del bucato trovi spiegato tutto nel dettaglio: dalla divisione dei capi fino a come pretrattare, leggere i simboli di lavaggio senza farti venire un'ansia da lavanderia industriale e creare una vera e propria routine del bucato che funziona. Lo trovi in vendita a questo link insieme ai miei prodotti per far profumare e splendere i tuoi capi.
Conclusione
Dividere il bucato è il tuo primo atto d’amore quotidiano verso te stessa e la tua casa. Non serve farlo in modo perfetto: serve solo farlo. Con consapevolezza, leggerezza e magari un po' di musica in sottofondo. Il resto lo fa la lavatrice.
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